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Covid, apre in Milano il ‘Drive through’ più grande d’Italia (Video)

MILANO – Si parte il 16 novembre con studenti e personale scolastico

Ha aperto ufficialmente il ‘Drive through‘ al Parco Trenno di via Novara, a Milano, per eseguire tamponi rapidi ed eventuale test molecolare. Ad inaugurarlo il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana; il direttore generale dell’Ats Milano, Walter Bergamaschi; il direttore generale dell’Asst Santi Paolo e Carlo, Matteo Stocco e il colonnello, Fabio Zullino.

Fino al 14 novembre le postazioni sono riservate agli operatori della Polizia locale e della Protezione civile, mentre da lunedì 16 si partirà con i test agli studenti e al personale scolastico.

Sono 8 le linee per i test rapidi Sars-COv2 e 1 quella per i tamponi molecolari. Il tutto è dislocato in 5 tende tensostruttura (12 metri per 12 metri l’una), 7 tende pneumatiche gonfiabili, un container per lo stoccaggio dei rifiuti speciali occupando uno spazio di circa 2.000 mq zona della zona parcheggio grande 20.000 mq.

“Ringrazio l’Esercito e la Protezione civile – ha detto il presidente Fontana – per l’importante contributo che hanno dato per la realizzazione di questo ‘Drive through’. Servirà tantissimo per ‘alleggerire’ gli ospedali milanesi che, nelle ultime settimane, hanno eseguito migliaia e migliaia di tamponi per gli studenti e il personale scolastico. In questo modo, dunque, velocizzeremo gli screening per queste tipologie e, allo stesso tempo, ne beneficeranno anche tutti gli altri cittadini. Avranno cioè più ‘slot’ a loro disposizione. È anche grazie ad iniziative come queste che riusciamo ad eseguire oltre 50.000 test al giorno”.

Fontana: “Avanti con comportamenti virtuosi”

Il governatore ha quindi sottolineato l’importanza di proseguire con “comportamenti virtuosi”.

“Senza le regole di fondo – ha aggiunto – non si può ottenere nessun risultato. Iniziamo a intravedere qualche miglioramento grazie anche alle misure previste dall’ordinanza del 21 ottobre. Non è quindi il momento di allentare la guardia, dobbiamo tenere duro per vincere questa battaglia”.

Drive Through permetterà di effettuare 800 test al giorno dal lunedì al sabato

Il ‘Drive through’ più grande d’Italia permetterà di effettuare circa 800 tamponi rapidi dal lunedì al sabato dalle 8 alle 14. Per ogni linea è dedicata una postazione amministrativa per la raccolta dei dati anagrafici, una postazione sanitaria con medici e infermieri per l’esecuzione del tampone rapido. Una volta ricevuto l’esito (entro 20 minuti), se positivo, il cittadino si dovrà recare alla postazione 9 per l’esecuzione del tampone molecolare.

Nuovo punto grazie a  Asst Santi Paolo e Carlo, Esercito Italiano, Comune Milano e Protezione civile

L’iniziativa è frutto di un’importante collaborazione tra Regione Lombardia, Comune di Milano, Ats Città Metropolitana,  Esercito Italiano, Protezione civile e Asst Santi Paolo e Carlo.

L’attività del ‘Drive through’ rientra nell’ambito delle molteplici attività realizzate dall’Esercito e da tutte le Forze Armate italiane a sostegno della popolazione nel corso dell’emergenza Covid-19. Il Centro ospedaliero militare di Milano metterà a disposizione il personale medico e sanitario mentre l’Asst Santi Paolo e Carlo gestirà tutti gli aspetti organizzativi e amministrativi, oltre all’analisi dei tamponi molecolari.

“Le misure intraprese con l’ordinanza delle settimane scorse – ha spiegato il direttore generale dell’Ats Walter Bergamaschi
– cominciano ad avere il loro effetto. L’indice Rt è sempre superiore a 1, quindi i nuovi casi continuano ad aumentare ogni giorno, ma si sta avvicinando al valore di 1, che significa il valore di picco, in cui sostanzialmente il numero di contagi rimane stabile”.

“Un importante progetto a cui siamo orgogliosi di partecipare – ha aggiunto Matteo Stocco, direttore generale Asst Santi Paolo e
Carlo – grazie all’esperienza dei nostri operatori che, ormai dal maggio scorso, lavorano incessantemente per l’effettuazione
dei tamponi alla popolazione presso gli ospedali San Paolo e San Carlo.”

Il ‘Drive’ è dedicato esclusivamente all’accertamento dei casi sintomatici del mondo della scuola, unico ambito per il quale è
previsto l’accesso diretto. Potranno quindi eseguire i test senza prenotazioni solo gli studenti e il personale scolastico docente e non docente che abbiano già ricevuto un’indicazione dal proprio medico o pediatra o che provengano direttamente dalla scuola e non siano riuscito a mettersi in contatto con il proprio medico o pediatra.

Covid: arriva nuova stretta,da movida a smart working

ROMA – I contagi da coronavirus in Italia continuano a salire, e il Governo non esclude di anticipare già a lunedì il Dpcm con le nuove misure restriittive, a partire da quelle antimovida, ritenute indispensabili ad evitare che la situazione finisca fuori controllo.

Proprio il nodo della movida e della convivialità da contenere, a quanto si apprende da fonti dell’esecutivo, è stato al centro della riunione dei capidelegazione e del premier Giuseppe Conte tenutasi nel pomeriggio. E si è discusso anche dell’idea di chiudere i locali alle 24 (venerdì si ragionava alle 23), orario che non avrebbe ripercussioni negative sui ristoranti.

Alla riunione è inoltre emersa l’ipotesi, come detto, di anticipare il varo del Dpcm a lunedì sera ma – spiegano le stesse fonti – essendo i tempi molto stretti non si può escludere che la nuova stretta venga messa in campo, come previsto, nella serata di mercoledì.

In ogni caso domenica i ministri coinvolti dalle nuove misure – che includeranno anche una rimodulazione dello smart working – lavoreranno sulla messa a punto dei provvedimenti. Centrale, in questo senso, è la riunione – convocata d’urgenza per domenica nel primo pomeriggio – del Comitato tecnico scientifico (Cts) con il ministro della Salute Roberto Speranza. E’ proprio in questo contesto che si discuterà delle nuove misure da varare. E, a parte (per ora) il lockdown totale, nessun provvedimento viene escluso a priori, visto l’aggravarsi della situazione.

Dal coprifuoco per i locali al divieto di vendita di alcolici dopo una certa ora, alla sosta off limits in piedi fuori dagli stessi bar e pub; dall’estensione del lavoro a casa alla riduzione della percentuale di passeggeri sui mezzi pubblici, allo stop agli spostamenti tra regioni, tutto è in teoria possibile. “Bisogna avere la forza di prendere in carico questa fase nuova immediatamente – dice Speranza -. Abbiamo un piccolo vantaggio rispetto ad altri Paesi ma non ci si devono fare illusioni e se siamo veloci a capire che c’è un cambio di fase possiamo evitare misure più drastiche”.

Insomma, rigore ora per non dover chiudere tutto di nuovo, come ha detto il premier Giuseppe Conte alcuni giorni fa. E quindi domenica si valuterà cosa fare. Probabile che scattino prima di tutto limitazioni per eventi pubblici e feste private, compresi nozze e battesimi, fino ai funerali. In Sardegna la Regione ha deciso di aprire i palazzetti dello sport fino a 700 persone (misure analoghe sono state già adottate anche altrove), ma nel nuovo Decreto potrebbe tornare la soglia non superabile dei 200 spettatori. Altra questione topica i trasporti pubblici: l’80 per cento della capienza, molto superiore a quanto indicato dal Cts, potrebbe essere ridimensionata come soglia.