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30 anni fa ci lasciava Freddy Mercury, La voce, il mito ,la trasgressione e il suo amore per i gatti

Freddy con uno dei suoi gatti

Era il 24 Novembre 1991 quando in radio giungeva una notizia a cui tutti non volevamo credere. E’ Morto, si è morto per AIDS, già si sapeva della sua malattia ma la notizia della sua morte ha sconvolto mezzo mondo.

Si, perchè lui, Farrokh Bulsara di Zanzibar da tutti conosciuto come Freddy Mercury, con la sua voce, non aveva limiti e frontiere.

La sua vita e la sua storia è ben raccontata nel film “Bohemian Rapsody” vincitrice dell’oscar e trasmessa questa sera in prima serata su Rai Uno.

Non molti sanno che Freddie Mercury era un devoto amante dei gatti.

Si dice che il suo amore per i gatti sia iniziato negli anni ’70 quando l’allora ragazza di Mercury, Mary Austin, ne comprò un paio: Tom e Jerry. Secondo molti biografi, incluso il suo assistente personale Peter Freestone, quando era in tour con i Queen Freddie chiamava Austin (che si prendeva cura degli animali quando era via) per controllare che i suoi gatti stessero bene.

“Arrivava in albergo, mi chiamava e parlava davvero con i suoi gatti”, racconta Freestone. Scrivendo nel suo libro di memorie intitolato Freddie Mercury, ha aggiunto: “Mary teneva Tom e Jerry accanto alla cornetta del telefono per ascoltare Freddie che parlava loro. Lo ha sempre fatto nel corso degli anni, anche con i successivi gatti con cui viveva”.

Secondo alcune testimonianze, Freddie Mercury ospitò alla fine 10 gatti, tra cui Tiffany, Dorothy, Delilah, Goliath, Lily, Miko, Oscar e Romeo. “I suoi gatti erano la sua famiglia”, scrive Freestone nel suo libro. La star voleva persino che ogni gatto avesse la sua calza di Natale piena di dolcetti e giocattoli.

Freddy e i Queen spaziavano con le loro canzoni dal rock . al pop fino alla musica classica e alla lirica.

Cadute e risalite ma sempre rimasti nel panorama mondiale della musica di cui Freddy era uno dei principali portavoce.

Purtroppo ,Mercury si accorse di avere dei seri problemi di salute e decise nell’ottobre del 1986 di effettuare degli esami sierologici in una clinica di Harley Street,mantenendo tuttavia un estremo riserbo sulle sue condizioni fisiche con chiunque; nel tardo aprile 1987 Mercury fece degli ulteriori accertamenti medici più specifici, durante i quali gli fu diagnosticata la sindrome dell’AIDS, che gli causò l’insorgenza di altre patologie come il Morbo di Kaposi, nonché gravi problemi respiratori cronici; non seppe mai con certezza da chi venne contagiato.

Il 18 febbraio 1990 Freddie Mercury fece la sua ultima apparizione televisiva in diretta, in occasione del conferimento del premio per il contributo dei Queen alla musica britannica ai BRIT Awards.

La crescente diffusione di notizie su una possibile malattia di Mercury, amplificate dalla morte per AIDS di Nikolai Grishanovich, uno dei suoi tanti amanti, portò il gruppo a decidere di diffondere un comunicato stampa ufficiale, nel quale si smentiva ogni illazione sul cantante.

Per sfuggire ai tabloid, Mercury si trasferì a Montreux, nella primavera del 1991, dove affittò un’abitazione in riva al lago denominata Duck House.

La sua ultima apparizione pubblica fu nel video della canzone These Are the Days of Our Lives, in cui il frontman appare molto dimagrito; il videoclip del brano, registrato il 30 maggio 1991 e tratto dal suo ultimo album con i Queen, Innuendo, venne tuttavia reso pubblico solo dopo la sua morte, su sua precisa volontà, per non dare adito ai vari rumor, e montato in bianco e nero per nascondere i segni della malattia sulla sua pelle.

Durante il soggiorno a Montreux, Mercury continuò a registrare le tracce vocali dei vari brani presso i Mountain Studios, nonostante fosse molto debilitato dalla malattia e costretto a riposo per molte ore al giorno.

L’ultima canzone che il frontman registrò fu Mother Love, tra il 13 e il 16 maggio 1991, con il cantante che fu costretto a incidere il brano da seduto per la debolezza causata dalla malattia; interruppe le registrazioni con il peggioramento delle sue condizioni di salute, non concludendo quindi la parte cantata della traccia, terminata poi da May.

Negli ultimi giorni Mercury cominciò a perdere la vista e la propria condizione fisica peggiorò ulteriormente, a tal punto che non riuscì più ad alzarsi dal letto; decise così di non assumere più farmaci salvo alcuni antidolorifici

Il 22 novembre 1991, consapevole del suo stato terminale e della grande attenzione mediatica a lui dedicata, il cantante convocò nella sua casa Jim Beachmanager dei Queen, per redigere un comunicato ufficiale che venne consegnato alla stampa il giorno dopo.

A poco più di ventiquattr’ore dal comunicato, alle 18:48 del 24 novembre 1991 Mercury morì all’età di 45 anni nella sua casa di Logan Place a causa di una broncopolmonite aggravata da complicazioni dovute all’AIDS, con Jim Hutton al suo fianco.

 I funerali, che si svolsero al Kensal Green Cemetery in forma strettamente privata, furono celebrati da due sacerdoti zoroastriani; alle esequie parteciparono soltanto trentacinque persone tra cui i suoi genitori, la sorella Kashmira con il marito, i suoi compagni di band John DeaconBrian MayRoger Taylor, Mary Austin e i cantanti Elton John e David Bowie. Il feretro venne accompagnato nella cappella al suono delle cover di Aretha Franklin di Take My Hand, Precious Lord e You’ve Got a Friend.

Una morte che a 30 anni di distanza commuove ancora i suoi fans e non solo perchè, come cantava nella sua canzone “Who Wants To Live Forever” lui sarà sempre vivo nei cuori di tutti

Dario Gandolfi

Al Comune di Rozzano (MI) sono arrivati due “colleghi” quattro zampe

ROZZANO (MI) Comune pet friendly. Da qualche mese due vivaci gattini sono diventati le mascotte degli uffici comunali. Il Comune di Rozzano ha approvato il nuovo regolamento in cui stabilisce le regole per la convivenza degli animali domestici negli uffici ed è il primo Comune dell’area metropolitana di Milano ad ospitare i simpatici pelosi. I due vivaci felini sono liberi di muoversi fra stampanti e pc, contribuendo a migliorare la comunicazione fra i dipendenti e la produttività degli uffici.

Una scelta voluta dall’amministrazione comunale che crede negli effetti positivi offerti dalla convivenza tra dipendenti e animali. Un animale domestico sul posto di lavoro, infatti, è un potente antistress naturale e può avere degli effetti positivi anche sulla qualità del lavoro delle persone che condividono gli spazi con loro.

Sulle scrivanie degli uffici comunali si aggirano due giovani gattini che hanno la possibilità di muoversi a loro piacimento, circolando liberamente in cerca di coccole. Il loro unico compito è fare le fusa e farsi accarezzare. Camminano allegramente sulla tastiera del pc, dormono sulle scrivanie e corrono all’impazzata nel corridoio. I due irriverenti ospiti, che erano stati trovati nei pressi di negozio a Rozzano senza alcun padrone, sono un maschio di colore bianco e nero e una femmina dal pelo macchiato di arancione. Oggi sono ormai una presenza quotidiana per i dipendenti che giornalmente si prendono cura di loro.

Il luogo di lavoro apre quindi le porte agli amici a 4 zampe. Il regolamento comunale stabilisce infatti che i dipendenti in possesso di un animale domestico possano portarlo in ufficio durante l’orario di lavoro per garantire agli animali di godere della vicinanza del padrone anche nelle ore di lavoro.

“I due gatti sono una presenza piacevole e portano allegria – commenta il sindaco Gianni Ferretti – naturalmente prima di accoglierli ci siamo assicurati che le persone che lavorano negli spazi del Comune in cui dimorano i due gatti non avessero allergie, fastidi o paure nei confronti degli animali. Prendere in considerazione i bisogni di tutti è fondamentale per mantenere la serenità e per lavorare un ambiente positivo”.

“I due gattini erano stati abbandonati, avevano bisogno di un rifugio e di qualcuno che si occupasse di loro – dichiara Lucia Galeone, assessore alla tutela degli animali – per questo abbiamo pensato di portarli in Comune. La convivenza con i dipendenti dell’ufficio sta funzionando bene e le persone apprezzano la loro animata presenza. Un ufficio frequentato dagli animali deve essere mantenuto sicuro e pulito, ci siamo impegnati quindi per mantenere molto alto il livello di igiene di tutti gli ambienti”.

La presenza degli animali in ufficio deve naturalmente essere autorizzata caso per caso, sempre nel rispetto delle altre persone che frequentano lo stesso ufficio e dell’igiene del posto di lavoro.