ROMA – Confermata la corsa del polo magnetico nord verso la Siberia attraverso le osservazioni dei
satelliti europei Swarm. Lo studio dell’INGV, appena pubblicato sulla prestigiosa rivista
americana Journal of Geophysical Research, ne illustra i particolari

“I tre satelliti Swarm”, afferma Domenico Di Mauro, ricercatore dell’INGV e autore dello
studio, “sin dal loro lancio nel 2013, compiono orbite quasi polari in circa 95 minuti. In 24
ore effettuano 15 giri intorno alla sfera terrestre raccogliendo, così, informazioni sulla
morfologia e sulla intensità del campo magnetico con strumenti di altissima precisione e
restituendo misure con una risoluzione ed una copertura spazio-temporale mai raggiunte
prima. Un’opportunità che noi ricercatori dell’INGV operanti nell’ambito del geomagnetismo
non potevamo farci sfuggire: abbiamo così determinato, aggiornandola, la posizione dei poli
magnetici come se la misura fosse raccolta a terra. Per far ciò, abbiamo messo a punto
procedure ed algoritmi per proiettare i dati raccolti in quota sulla superficie terrestre,
un’analisi realizzata per la prima volta nell’era dell’esplorazione del nostro pianeta dallo
Spazio”.

“I risultati”, aggiunge Mauro Regi, ricercatore dell’INGV e primo autore dello studio, “in
accordo con l’attuale 13esima generazione del modello internazionale di riferimento del
campo geomagnetico (IGRF), hanno la prerogativa di restituire un’informazione immediata
e diretta da osservazioni sperimentali. Entrambi i poli magnetici si muovono in direzione
nord-ovest ma mentre il polo nord si muove alla velocità di circa 37-72 km all’anno (con una
lieve diminuzione nell’anno 2016), la velocità del polo sud è di circa 5-9 km all’anno. Dalle
nostre analisi, quindi, il polo nord magnetico ha abbandonato i territori settentrionali del
Canada e si dirige verso la Siberia, mentre il polo sud magnetico si muove più lentamente
verso l’oceano aperto, dal settore antartico che ospita la stazione francese Dumont
D’Urville”.