ROMA – L’iniziativa organizzata da AAMOD e dedicata al riutilizzo creativo della memoria d’archivio in tutte le sue forme ha registrato consensi e presenze (attenzionate dalla normativa Covid) per una settimana di incursioni culturali in vari ambiti. Si pensa già ad un allargamento internazionale della manifestazione.
Tra performance, visite guidate e walkabout si è conclusa con successo la manifestazione L’ApeRossa UnArchive, inserita all’interno della sezione “Risonanze” della Festa del Cinema di Roma. L’iniziativa, organizzata dall’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico tra gli spazi della Centrale Montemartini e il Teatro Garbatella di Roma, nel pieno rispetto delle normative anti-Covid, ha registrato un numero di entusiastici consensi tale da spronarne i coordinatori Matteo Angelici, Aurora Palandrani e Luca Ricciardi (cda AAMOD) a estendere il progetto in area internazionale per la prossima edizione.
Sull’onda del lavoro di recupero e rielaborazione del materiale storico archivistico di repertorio – già rimodellato in vari linguaggi artistici e manifestazioni AAMOD quali “Premio Zavattini” e “Suoni e Visioni” – si sono espressi, nella settimana di programmazione, giovani artisti dalle idee innovative e dagli incipit creativi orientati ad un incrocio e risemantizzazione tra i vari linguaggi, dalla videoarte al docu-film, dal corto d’inchiesta alle esplorazioni guidate interattive con il territorio, al fine di sviluppare una coscienza fruitiva allargata e aprire nuovi orizzonti alla sperimentazione tra passato presente e futuro.
In particolare, nel fitto programma presentato in teatro, significative sono state le presentazioni di nuove opere cinematografiche a base d’archivio, nuove opere basate su montaggio e ri-sonorizzazione di archivi – quest’ultime curate da coppie di filmaker e compositori – e live performance sonore e visuali interpretate da artisti senior. Tra gli eventi speciali, la proiezione in prima romana de “La luna sulla Magliana”, film collettivo realizzato in soli 5 mesi prima e durante la pandemia nel quartiere Magliana a Roma all’interno del progetto Apebook. Libri media e cinema in periferia”; e la cerimonia di premiazione della quarta edizione del Premio Zavattini UnArchive“, che ha premiato Caterina Biasucci, Marco Signoretti e Lorenzo Bianco per tre opere elaborate dalla ricreazione di materiali d’archivio e anch’esse lavorate in pieno lockdown.
Nel frattempo, si sta già lavorando al bando di concorso per partecipare alla seconda edizione di “Suoni & Visioni – UnArchive”, la residenza artistica AAMOD mirata a formare giovani artisti con l’obiettivo di realizzare brevi opere audiovisive incentrate sull’incontro tra immagini cinematografiche del passato e musica contemporanea (per maggiori informazioni: https://unarchive.it/unarchive-suoni-e-visioni/