Dal 16 ottobre ripartono all’Auditorium Gazzoli di Terni i concerti dell’Associazione Visioninmusica, tra recuperi e novità. Un modo per continuare anche in autunno, e dal vivo (nel rispetto della procedura antiCovid), un’attività che non è mai cessata e che negli scorsi mesI ha registrato un record di consensi con una serie di concerti in live streaming
16 ottobre
Tommaso Perazzo Trio &
Michelangelo Scandroglio 5tet
24 ottobre
Yiorgos Fakanas Trio & Guthrie Govan
20 novembre
4 dicembre
AUDITORIUM GAZZOLI
via del Teatro Romano, 16 – Terni (TR)
Biglietti in vendita sul circuito
TERNI – Visioninmusica si ricarica di energia proponendo, per la prima volta nella stagione autunnale, una serie di concerti che vogliono continuare a trasmettere la passione dimostrata da oltre quindici anni dall’Associazione per la musica legata all’espressività originale e all’incontro tra generi e linguaggi trasversali. Una sfida, quella del Covid, che ha portato la direttrice artistica Silvia Alunni negli scorsi mesi a programmare una serie di concerti “Live at Home” sul canale Youtube ufficiale, le performance da casa nel periodo del Lockdown e a sfidare l’impervio autunno con una versione “Reloaded” che proporrà due nuovi progetti – il doppio set di Tommaso Perazzo Trio & Michelangelo Scandroglio quintet il 16 ottobre e la formazione di Yiorgos Fakanas Trio & Guthrie Govan il 24 dello stesso mese – e recupererà dal vivo due concerti saltati nella rassegna, quello di BartolomeyBittmann, in programma il 20 novembre e di Pilar il 4 dicembre.
Anche se Visioninmusica non si è mai fermata nell’organizzazione, continuando la sua attività anche fuori porta, tra Spoleto e Scheggino, con i live de “La voce della terra”, ora è pronta a tornare nella sua sede principale per i quattro concerti menzionati, all’Auditorium Gazzoli di Terni. E si ricomincia dai giovani in chiave del tutto jazz, nel nome di sonorità audaci, eclettiche e accattivanti.
PRIMO SET (ore 21)
TOMMASO PERAZZO • pianoforte
MARCO ZENINI • contrabbasso
MARCELLO CARDILLO • batteria
What’s coming next è il titolo dell’album d’esordio del pianista Tommaso Perazzo e del suo trio (con Marcello Cardillo alla batteria e Kimon Karoutzos al contrabbasso). Tre musicisti che da Genova, Napoli e Atene si sono trovati in un’altra grande città portuale, Amsterdam, costituiscono uno splendido esempio della rinnovata dimensione europea del jazz di oggi. Registrato nel novembre del 2018 e prodotto dalla Musicamdo Jazz Records, What’s coming next cristallizza l’esperienza di tre musicisti under ventisei al culmine di una fase cruciale della loro formazione, lanciandoli verso la successiva (Tommaso Perazzo è vincitore di una borsa di studio presso la prestigiosa Manhattan School of Music di New York). Nelle linee melodiche, nelle ritmiche e negli arrangiamenti realizzati dal Trio si riconosce un rispettoso e acuto sguardo verso la tradizione – Keith Jarrett, Herbie Hancock, Esbjörn Svensson Trio, Brad Mehldau – senza mai essere prevedibile o banale. Nel 2020 il trio si è già esibito con successo al Festival Gezmataz di Genova e al Barga Jazz Contest.
SECONDO SET (ore 22,30)
MICHELANGELO SCANDROGLIO • contrabbasso
NICOLA CAMINITI • sassofono
PAOLO PETRECCA • tromba
ALESSANDRO LANZONI • pianoforte
MATTIA GALEOTTI • batteria
In the Eyes of the Whale è un’altra recentissima opera prima (2020), questa volta di Michelangelo Scandroglio – contrabbassista e compositore – e del suo quintetto. Già protagonista di festival e rassegne di primo piano (Umbria Jazz, Paese Jazz Fest, Parco del Castello Festival [Matera], JAZZMI, Venezia Jazz Festival, Grey Cat Jazz Festival, Firenze Jazz Festival, Catania Jazz Festival, Veneto Jazz) Scandroglio si circonda per questa occasione di un quintetto tutto italiano (rispetto a quello portato in sala d’incisione per l’etichetta Auand): Nicola Caminiti, sassofono; Paolo Petrecca, tromba; Alessandro Lanzoni, pianoforte; Mattia Galeotti, batteria. La musica di In the Eyes of the Whale, nei suoi brani tutti originali, risulta attualissima per le sue forme variegate, avvincente per intensità dinamica e per la ricchezza degli impasti sonori. Acconto agli elaborati arrangiamenti c’è molto spazio lasciato all’improvvisazione, terreno fertile per la libertà espressiva di ciascun membro del gruppo. Se si volesse trovare un genere con cui etichettare la sua musica, ci viene in soccorso lo stesso Scandroglio che, messo alle corde con un’esplicita domanda di un’intervista, trova un efficace “contemporary jazz”.
https://www.michelangeloscandroglio.com/