Categoria: cinema

Questa sera alle 21.15 sul Canale Streaming di VideoFashionTv a 51 anni dalla morte dell’attore Fernandel, sarò trasmesso il primo Film su Don Camillo

Il 26 Febbraio 1971, dopo il primo malore accusato durante le riprese di “Don Camillo e i Giovani d’oggi” incompiuto, ci lasciava l’attore Fernandel.

VideoFashiontv a 51 anni dalla sua morte trasmetterà questa sera alle 21.15 il primo Film su Don Camillo, interpretato dall’attore Francese.

La pagina streaming di VideoFashionTv è visibile da questo link: https://www.videofashiontv.it/videofashiontv-streaming-live-24/

European Film Award, per l’Italia tre nomination e tutte per Paolo Sorrentino

Film, regia e sceneggiatura per È stata la mano di Dio

È STATA LA MANO DI DIO di Paolo Sorrentino è l’unico film italiano in gara alla 34/a edizione degli European Film Awards (gli Oscar Europei) con ben tre candidature: film, regia e sceneggiatura.

La cerimonia di premiazione si svolgerà l’11 dicembre a Berlino.


In gara anche THE FATHER di Florian Zeller, QUO VADIS AIDA? di Jasmila Žbanić, SCOMPARTIMENTO n. 6 di Juho Kuosmanen e TITANE di Julia Ducornau. 

ZAVATTINI LIVE FILM E AUTORI DA NON PERDERE DI VISTA

Mercoledì 25 novembre – Ore 18:30

DOVE BISOGNA STARE

di Daniele Gaglianone e Stefano Collizzolli

Introducono il film i registi

Daniele Gaglianone e Stefano Collizzolli

All’incontro partecipano

Antonio Medici – direttore Premio Zavattini UnArchive

Aurora Palandrani – CDA AAMOD

Roberto Roversi – presidente Arci UCCA

Antonio Borrelli – vicepresidente Arci UCCA

On line su sulle pagine FB ufficiali del Premio Zavattini e di Arci Ucca

Il film è visibile in streaming su Zalab

Secondo appuntamento con la rassegna Zavattini Live. Film e autori da non perdere di vistamercoledì 25 novembre 2020 l’appuntamento di approfondimento organizzato dal Premio Zavattini UnArchive in collaborazione con Arci UCCA, dedicato a film, di finzione e documentari che utilizzano in modo creativo e originale i materiali tratti da archivi audiovisivi, sarà incentrato sull’opera Dove bisogna stare di Daniele Gaglianone e Stefano Collizzolli.

“Questo documentario – afferma il regista – racconta di una possibile risposta a questi tempi cupi. Non racconta l’immigrazione dal punto di vista di chi sceglie di partire o è costretto a farlo: è innanzitutto un film su di noi, sulla nostra capacità di confrontarci con il mondo e di condividerne il destino.”

Gaglianone sarà presente all’incontro insieme ad Antonio Medici, direttore del Premio Zavattini, Aurora Palandrani, CdA AAMOD, Roberto Roversi e Antonio Borrelli, rispettivamente presidente e vicepresidente nazionale di Arci UCCA. La diretta streaming, poi sempre visibile sui canali ufficiali FB del Premio Zavattini e di Arci UCCA, andrà in onda alle ore 18:30. Il film Dove bisogna stare è disponibile sulla piattaforma streaming di ZaLab.

La rassegna proseguirà il 2 dicembre con Arrivederci Saigon di Wilma Labate. 

Gli incontri della rassegna Zavattini live” sono visibili anche sul canale YouTube dell’AAMOD (Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico)

SINOSSI

Georgia, ventiseienne, faceva la segretaria. Un giorno stava andando a comprarsi le scarpe; ha trovato di fronte alla stazione della sua città, Como, un accampamento improvvisato con un centinaio di migranti: era la frontiera svizzera che si era chiusa. Ha pensato di fermarsi a dare una mano. Poi ha pensato di spendere una settimana delle sue ferie per dare una mano un po’ più sostanziosa. E’ ancora lì.

Lorena, una psicoterapeuta in pensione a Pordenone; Elena, che lavora a Bussoleno e vive ad Oulx, fra i monti dell’alta Valsusa, e Jessica, studentessa a Cosenza, sono persone molto diverse; sono di età differenti, e vengono da mondi differenti. A tutte però è successo quello che è successo a Georgia: si sono trovate di fronte, concretamente, una situazione di marginalità, di esclusione, di caos, e non si sono voltate dall’altra parte. Sono rimaste lì, dove sentivano che bisognava stare.

NOTE DI PRODUZIONE

C’è un paese raccontato come terrorizzato dalle migrazioni e violentemente ostile nei confronti dei migranti. Su questa narrazione, una parte del ceto politico continua a costruire la propria identità e le proprie fortune elettorali. Un’altra parte del ceto politico sembra invece incapace di parlare ad un paese spaventato e sempre più aggressivo.

Ma esiste anche un altro paese, che pratica solidarietà e lotta per i diritti ogni giorno, in maniera spesso informale e non strutturata. Non è professionismo, e a volte non è nemmeno esattamente militanza. Dove bisogna stare racconta quattro donne, di età diverse, che in luoghi diversi sono impegnate in attività a prima vista assurde al senso comune o quello spacciato come tale. Donne che appaiono fuori luogo rispetto alla narrazione dominante, quasi incomprensibili. Ascoltando i loro racconti e restituendo il loro quotidiano scopriamo, invece, discorsi e gesti lineari, straordinari nella loro semplicità. Scopriamo che non stanno fuori luogo, ma in un luogo molto reale, nel luogo in cui sentono di avere bisogno di stare.

In opposizione alla retorica folle dell’invasione e della chiusura, e a quella dei raffinati ragionamenti dei benpensanti per mestiere, sono persone come Elena, Georgia, Jessica, Lorena la speranza per provare ad uscire assieme dai problemi e dalle tensioni causate da un fenomeno epocale come le migrazioni, fenomeno che fa emergere con forza le contraddizioni e le ingiustizie della nostra società.

Se c’è un aldilà sono fottuto.

Vita e cinema di Claudio Caligari

di Simone Isola e Fausto Trombetta

Introducono il film

Simone Isola e Valerio Mastandrea

ROMA . Inizierà mercoledì 18 novembre 2020 alle ore 18.30, la rassegna online organizzata dal Premio Zavattini UnArchive in collaborazione con ARCI UCCA dedicata a film, di finzione e documentari, che utilizzano in modo creativo e originale i materiali tratti da archivi filmici e televisivi. Il primo appuntamento, in diretta streaming sulle pagine FB ufficiali del Premio Zavattini e di Arci Ucca, è con Se c’è un aldilà sono fottuto. Vita e cinema di Claudio Caligari (2018) di Simone Isola e Fausto Trombetta. Il film, parabola biografica e artistica di un regista dalla grande libertà e coerenza espressiva, verrà introdotto dal regista Simone Isola e da Valerio Mastandrea, interprete al fianco di Caligari nella produzione del suo ultimo film, Non essere cattivo (2015). L’incontro sarà moderato dal direttore del Premio Zavattini Antonio Medici, dalla coordinatrice Aurora Palandrani e da Roberto Roversi e Antonio Borrelli, rispettivamente presidente e vicepresidente nazionale di Arci Ucca. Il film è visibile in versione integrale su RaiPlay

La rassegna continuerà il 25 novembre con Dove bisogna stare di Daniele Gaglianone e Arrivederci Saigon di Wilma Labate. Nel mese di Dicembre 2020 seguiranno altri appuntamenti che verranno comunicati a breve.

SINOSSI

Vita e Cinema sono nella parabola umana di Claudio Caligari due elementi indissolubili.

Il film li racconta attraverso le tappe della lavorazione di Non essere cattivo, con le immagini e i ricordi di attori e tecnici di quella troupe/famiglia che si è stretta attorno a lui consentendogli di portare a termine il suo terzo ed ultimo film.

Il film è una lucida e profonda riflessione su uno degli autori più ‘misteriosi’ del nostro cinema, che ci ha lasciato prematuramente con una filmografia di soli tre titoli.

Seguendo le tappe fondamentali della lavorazione della sua ultima fatica, Non essere cattivo, il documentario offre il ritratto appassionato di un uomo e di un cineasta che ci ha regalato, con la sua coerenza etica ed estetica, delle opere di grande libertà espressiva. Ai margini dell’industria, lontano dai riflettori, outsider per scelta (non soltanto sua), Caligari è entrato nel culto raccontando la tossicodipendenza di un gruppo di giovani di Ostia nel suo primo film, Amore tossico, presentato alla Mostra di Venezia nel 1983.

Cantore della strada, degli “ultimi”, senza pietismo né commiserazione, il regista è poi tornato dietro la macchina da presa solo quindici anni dopo, nel 1998, portando sullo schermo la violenza di una banda di rapinatori romani con L’odore della notte. Protagonisti di quel film Giorgio Tirabassi, Marco Giallini e Valerio Mastandrea.

Proprio quest’ultimo, negli anni rimasto legato al regista, lo ha accompagnato nella difficile realizzazione della sua ultima opera, presentata postuma sempre a Venezia, accolta da applausi e lacrime.

Note di regia

Più di qualcuno in questi due anni ha sollecitato la realizzazione di un film su Claudio Caligari. Abbiamo preferito far scorrere del tempo per riflettere e reprimere un po’ di disagio nell’affrontare la sua storia. Forse perché detestiamo la retorica, ma anche la retorica sulla retorica, il cinismo, la volontà di trarre conclusioni dietro la tastiera di un computer. Ora, a distanza di qualche anno dall’uscita di Non essere cattivo, è possibile accostarsi a un personaggio così complesso e al tempo stesso affascinante con il dovuto distacco e con la necessaria lucidità.
Pochi incontri non possono bastare a carpire l’essenza di un uomo di sessantasette anni, con un intenso vissuto alle spalle. Le impressioni che si traggono non possono che essere parziali, magari lontane dalla realtà.

Non è dunque nostro obiettivo rispondere ai soliti quesiti, al perché Claudio Caligari si sia ritrovato più o meno coscientemente ai margini del sistema cinematografico né indagare sui torti subiti e sui mancati riconoscimenti. Ora più che mai sono i film a parlare di lui e a farcelo conoscere. Vogliamo semplicemente riflettere sul percorso di un autore coerente con le proprie idee di cinema e di vita, geloso delle sue convinzioni, intransigente anche con sé stesso, che ha riversato la sua personalità nelle poche opere che è riuscito a realizzare con quella libertà espressiva che riteneva inderogabile.

Testo alternativo

Scheda tecnica

Regia: Simone Isola, Fausto Trombetta
Produzione: Kimerafilm (Paolo Bogna, Simone Isola), Rai Cinema, Minerva Pictures
Durata: 105’
Lingua: italiano
Paesi: Italia
Interpreti: Valerio Mastandrea, Luca Marinelli, Alessandro Borghi, Silvia D’Amico, Roberta Mattei, Adelina Ponti
Fotografia: Maurizio Calvesi
Montaggio: Mario Marrone
Musica: Marco De Annuntiis

All’Università Roma Tre

“IMMAGINARI DELLA MIGRAZIONE GLOBALE”

ROMA – Il Dipartimento Filosofia Comunicazione e Spettacolo (Fil.Co.Spe) dell’Università degli Studi Roma Tre, in collaborazione con l’AAMOD (Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico), mette a bando n. 1 PREMIO in forma di contributo finalizzato alla realizzazione di un film sul tema “immaginari della migrazione globale”.

ll Premio intende sostenere la produzione di un film diretto da un* regista di background migrante. Il contributo consiste in 3000 euro + attrezzature di ripresa e servizi di postproduzione e filmati di repertorio (AAMOD) destinati alla realizzazione di un film a tema e durata liberi.

La missione del Premio è quella di incentivare le voci di background migrante ad esprimere la propria sensibilità e visione su un tema così attuale sul quale purtroppo raramente vengono coinvolti come autori della narrazione i soggetti direttamente coinvolti.

Il Premio è una delle iniziative di un più ampio ventaglio di azioni intraprese dal Dipartimento Filosofia Comunicazione e Spettacolo e dal Dipartimento di Giurisprudenza di Roma Tre all’interno del programma “Call for Ideas” che prende il nome di “Immaginari della Migrazione Globale” e che prevede, oltre al premio, un Convegno di Studi, un’ampia gamma di iniziative di film literacy nelle scuole superiori e la produzione di altri 3 documentari a tema.

La motivazione che ha spinto a sviluppare tale ventaglio di iniziative viene dal discorso pubblico legato ai fenomeni migratori che interessano o hanno interessato l’Italia (e le trasformazioni che lo hanno riguardato nel corso del tempo), discorso che ha sollecitato l’interesse di numerosi studiosi che hanno ricostruito in questi anni il quadro storico, economico e sociologico dei fenomeni in oggetto, o che hanno focalizzato l’attenzione sulle relazioni tra i flussi migratori e la questione dell’identità italiana.

L’immaginario mediatico e cinematografico che è venuto a costituirsi ha fatto sì che, in Italia e all’estero, negli ultimi anni si sia potuto registrare anche un aumento degli studi incentrati sul tema delle migrazioni in entrata nei film italiani e, più in generale, nei media.

L’Università Roma Tre ha contribuito alla ricerca e al dibattito attraverso numerosi studi e sta oggi sviluppando una più ampia ricerca sul tema delle migrazioni sostenuto appunto dal programma “Call for Ideas”. Attraverso questo bando si intende aprire uno spazio di visibilità per gli sguardi di creative e creativi di origine straniera, in modo che il loro prodotto culturale/artistico possa offrire una occasione di riflessione e scambio, da mettere in relazione con i prodotti scientifici delle ricerche correlate.


Scadenza domande: 14.11.2020


Le domande di partecipazione, secondo le indicazioni pubblicate nel Bando, dovranno essere inviate all’indirizzo di posta elettronica certificata: 

 filosofiacomunicazione@ateneo.uniroma3.it

e all’indirizzo di posta elettronica: cpa@uniroma3.it


Per informazioni:

–         scrivere a: cpa@uniroma3.it

–         telefonare allo 06 57334329 

–         di persona previo appuntamento (da prendersi via telefono o posta elettronica) presso:

Laboratorio Centro Produzione Audiovisivi

Dipartimento Filosofia Comunicazione e Spettacolo

Via Ostiense 139 (piano -1, Stanza S12)   

www.cpa-uniroma3.itSCARICA IL BANDOSCARICA LA DOMANDA DI PARTECIPAZIONE

Il Motorcycle Film Festival previsto per novembre a Roma spostato in primavera (data da definire) per le recenti problematiche legate all’emergenza pandemica

ROMAMotoTematica, Rome Motorcycle Film Festival, la rassegna dedicata a cinema e motocicletta, posticipa la sua programmazione a causa dell’attuale emergenza pandemica: le proiezioni delle opere a tema in concorso e la successiva cerimonia di premiazione, non avranno più luogo a novembre, ma in primavera, rispettivamente alla Casa del Cinema e sul palco dell’Eternal City Custom Show. La monografia della terza edizione del festival sarà sempre dedicata a Steve Mc Queen e a “On Any Sunday“, opera che ottenne la nomination all’Oscar nel 1972  per il miglior film documentario.

IL PREMIO ZAVATTINI PREMIA I TRE PROGETTI VINCITORI DELL’EDIZIONE 2019/2020

Caterina Biasucci, Marco Signoretti e Lorenzo Conte: autori sul riuso del cinema d’archivio realizzati nella fase del lockdown

ROMA – Sono Il mare che non muore di Caterina Biasiucci, Lo chiamavano Cargo di Marco Signoretti e L’angelo della storia di Lorenzo Conte i tre progetti vincitori della quarta edizione del Premio Zavattini (2019/20) che ieri sera sono stati premiati nell’ambito della cerimonia conclusiva dell’iniziativa dedicata al riuso creativo della memoria d’archivio, quest’anno svoltasi in collaborazione con “L’Aperossa UnArchive“, nella cornice del Teatro della Garbatella a Roma.

Presenti sul palco Vincenzo Vita, presidente dell’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, Antonio Medici, direttore del Premio, Gianfranco Pannone, presidente della giuria esaminatrice, Enrico Bufalini, direttore archivi Istituto Luce Cinecittà, Stefania Parigi (docente dell’Università Roma Tre e componente della giuria), Aurora Palandrani e Luca Ricciardi (cda AAMOD) che hanno ricordato il valore di riutilizzo dei materiali attraverso l’opera d’ingegno e il talento delle nuove generazioni. Parola d’ordine: ricontestualizzare le opere del passato per farle vivere con la propria creatività nel presente attraverso un linguaggio dinamico, emozionale e diretto: questa è la prospettiva che ha portato alla scelta delle tre opere, costruite peraltro nell’ambito di una complessità particolarissima (il lavoro a distanza e solitario in epoca Covid-19)  ma anche di una libertà di utilizzo tematico e di approccio personale al lavoro sulla base di materiali archivistici concessi gratuitamente dai partner dell’iniziativa.

I PROGETTI VINCITORI

Testo alternativo

Il mare che non muore di Caterina Biasiucci

Il racconto di una rinascita femminile interiore attraverso l’immersione – fisica e psichica- nel ricordo di una vita passata che si rende attuale nel presente. Il mare è la dimora di tutto ciò che si è perduto, avuto, desiderato ed è il protagonista di un percorso mnemonico che fa ritorno al grembo materno da cui è scaturita la vita.

Motivazione: “Per la sua originale e suggestiva rielaborazione della memoria familiare e autobiografica, che intreccia il tempo della storia e il tempo dell’esistenza sotto il segno dell’identità femminile. Il racconto, fondato sui flussi del ricordo, ci immerge in atmosfere e visioni che hanno un carattere corporeo e fantastico, reale e fiabesco, legato all’orizzonte degli archetipi e dei miti. La dimensione sonora accentua con particolare forza espressiva il tono evocativo e interiore delle immagini.”

Testo alternativo

Lo chiamavano Cargo di Marco Signoretti.

Un cortometraggio meta-western e picaresco che, sposando la forma del mockumentary, ricostruisce sulla base di immagini e suoni d’archivio il viaggio di un cineasta nel

Mezzogiorno degli anni ’60. A fargli da guida sarà un ex bandito “prestato” al cinema che – dopo anni di esilio forzato – tornerà nella sua terra nella speranza di potersi finalmente vendicare de nemico che gli ha tolto tutto: l’esercito degli Stati Uniti.

Motivazione: “Per l’umorismo che lo connota, una sensibilità alla storia sociale e un’attenzione al cosiddetto cinema minore italiano, qui visto attraverso gli Spaghetti western. In più l’autore, Marco Signoretti, con il suo teaser mostra di avere non poca consapevolezza delle potenzialità linguistiche ed espressive del cinema. Cargo ci immerge, fin dalla scrittura, in un’Italia del Sud povera ed esotica, problematica e ricca di storia, vista in particolare attraverso il filtro della documentaristica sociale e politicamente impegnata degli anni sessanta e settanta, con il contrappunto di suoni e musiche dell’epica western, che ci fa pensare a un documentario capace di raccontare un’Italia ancora non del tutto esplorata.”

L’angelo della storia di Lorenzo Conte

Partendo dall’ultimo discorso alla nazione di Allende e rievocando gli eventi dell’11 settembre 1973 che portarono alla dittatura di Pinochet,  il progetto è concepito per l’utilizzo di materiali d’archivio che tentano di sovvertire l’ineluttabilità della Storia, su una linea immaginaria di ipotesi “ehat if” in contrapposizione alla realtà dei fatti. Un progetto che vuole essere fonte di memoria e di riflessione per l’oggi, in un epoca di sovranismi e ritorno dei fascismi non solo in America latina, ma in tutto il mondo.

Testo alternativo

Motivazione: “Per la capacità di coniugare l’urgenza di una riflessione storica, che peraltro appare oggi più che mai necessaria in Cile, con la dimensione della scelta e della responsabilità individuale creando una forte tensione narrativa e un interessante conflitto drammaturgico. L’uso dell’archivio che mostra l’ultimo discorso di Salvador Allende ed in particolare il suono delle sue parole ricontestualizzato nella forma della soggettiva visiva e sonora è complesso eppure risolto con naturalezza mentre la messa in scena della parte finzionale nella sua elegante semplicità rende merito alla scelta del film ibrido.”

PREMIO ZAVATTINI
Sito ufficiale: http://premiozavattini.it
Pagina FB: https://www.facebook.com/PremioZavattini 

CERIMONIA DI PREMIAZIONE PROGETTI VINCITORI

PREMIO ZAVATTINI 2019-20

Teatro Garbatella

Piazza Giovanni da Triora 15 –  Roma

Serata ad inviti

Posti limitati – Ingresso con mascherina

Ingresso su prenotazione obbligatoria alla mail

info@premiozavattini.it

ROMA – Si terrà Martedì 20 Ottobre 2020, alle ore 21:00, presso il Teatro Garbatella (piazza Giovanni da Triora 15, Roma), la cerimonia di premiazione dei filmmaker vincitori della IV edizione del Premio Zavattini, Caterina Biasiucci, Lorenzo Conte e Marco Signoretti. L’iniziativa fa parte della manifestazione L’Aperossa UnArchive, un evento inserito nella sezione “risonanze” della Festa del Cinema di Roma.

Nel corso della serata, gli autori presenteranno il loro cortometraggi e riceveranno dalla Giuria, presieduta da Gianfranco Pannone e composta da Gianluca Arcopinto, Ilaria Fraioli, Angelo Musciagna e Stefania Parigi, i riconoscimenti previsti dal Premio Zavattini. Introdurrà la cermonia il direttore del Premio Antonio Medici e interverranno per i saluti istituzionali il Presidente della Fondazione Aamod, Vincenzo Vita, e alcuni dei rappresentanti degli enti sostenitori e partner dell’iniziativa: Enrico Bufalini, direttore dell’archivio storico di Istituto Luce Cinecittà, Andrea Micciché, presidente del Nuovo Imaie e Gabriella Gallozzi, direttrice del Premio “Bookciak, Azione!”.

Per accedere alla Cerimonia è necessario l’invito, che si può scaricare di seguito, ed è obbligatoria la prenotazione all’indirizzo info@premiozavattini.it.

Testo alternativo
Testo alternativo
Testo alternativo

MOTOTEMATICA

ROME MOTORCYCLE FILM FESTIVAL III Edizione

Venerdì 13 novembre 2020

10:00 – 22:00 – Proiezione Film finalisti

Casa del Cinema

Largo M. Mastroianni 1, Roma

http://www.casadelcinema.it/

Sabato 14 novembre 2020

Ore 18:00 presentazione serie tv “Rockers

con Mirko Frezza, Alessandro Bernardini  e Tullio Sorrentino

Ore 19:00 premiazione vincitori MotoTematica

Eternal City Motorcycle Custom Show

Spazio RagusaOff – Piazza Ragusa/Via Tuscolana 179, Roma

http://www.eternalcitycustomshow.com/

ROMA – Mentre sono in corso le selezioni delle opere candidate a partecipare al terzo Rome Motorcycle Film Festival (“MotoTematica”), la direttrice artistica della rassegna dedicata a cinema e motocicletta, Benedetta Zaccherini, annuncia che durante la giornate delle proiezioni, in programma il 13 novembre p.v. alla Casa del Cinema di Roma, sarà presentato “Rockers”, il nuovo serial televisivo tutto italiano prodotto da Andrea Ferrari e con la regia di Miki Shipperman che vede impegnati come attori Tullio Sorrentino, Alessandro Bernardini e Mirko Frezza, “amico” di MotoTematica fin dalla prima edizione.  

Nell’ambito della premiazione del festival, il giorno successivo, sul palco dell’Eternal City Custom Show nello spazio Ragusa Off della Capitale (via Tuscolana 179), saranno presenti anche gli attori Frezza, Bernardini e Sorrentino nonché l’ideatore e sceneggiatore Floriano Cattai che illustreranno la serie in maniera più articolata.

Ispirato alla vita reale del suo sceneggiatore, un motociclista a tempo pieno, “Rockers” non vuole copiare le fiction americane che lo hanno preceduto, come la fortunata serie televisiva “Sons of Anarchy”, ma si limita a riportare quel mondo parallelo che vive un motociclista impegnato con un sottile tocco romanzato.

La messa in onda della serie è prevista per fine autunno.

MotoTematica – Rome Motorcycle Film Festival è una rassegna cinematografica interamente dedicata al mondo della motocicletta. Obiettivo della manifestazione è incoraggiare i filmmaker stimolati dalla passione per le due ruote a promuovere le loro opere ispirate a  sogni, avventure e storie di centauri in forme diversificate. Sei le categorie in concorso, suddivise in miglior documentario, miglior lungometraggio, miglior corto documentaristico, miglior cortometraggio, migliori MotoClub e gruppi, premio del pubblico.

Le opere presentate non hanno limiti come anno di produzione e possono essere film anche non disponibili online purché abbiano come parte integrante e sostanziale del materiale creativo i motori e le motociclette e siano sottotitolate in lingua italiana. Sono ammessi registi di ogni generazione, compresi i minorenni (con genitori garanti e presenti).

La rassegna cinematografica avrà luogo il 13 novembre a partire dalle ore 10:00 e fino alle 22:00 presso la Casa del Cinema di Roma, con ingresso limitato secondo la normativa anticovid e posti liberi fino ad esaurimento del numero a disposizione. La proclamazione dei vincitori avverrà invece il giorno dopo, 14 novembre alle ore 19:00 circa, come di consueto, nell’ambito dell’Eternal City Motorcycle Custom Show, con ingresso a pagamento.

La monografia della terza edizione del festival sarà dedicata a Steve Mc Queen e a “On Any Sunday“, opera che ottenne la nomination all’Oscar nel 1972  per il miglior film documentario.

A breve saranno comunicati i titoli ufficiali scelti dalla giuria tra le decine di lavori iscritti alla corrente edizione della manifestazione.

Sito ufficiale: http://www.mototematica.com

Infoline: mototematicafilm@gmail.com

ECCO I NOVE PROGETTI SELEZIONATI PER IL PREMIO ZAVATTINI 2020/21

Riuniti, tra sede AAMOD e web, direzione, Giuria e partner della V edizione, per la presentazione delle opere scelte su un record di ben 72 candidature

Allegro ma non troppo di Francesco Romagnolo, Ballare sempre ballare hardcore di Jacopo Babuscio e Claudia Toto, Estraneo di Filippo Loccioni e John Alex Siciliani, Di padre in figlio di Vittoria Scutifero, Heimat di Giovanni Montagnana, Il comunismo prima di me di Davide Crudetti, Potessi dirti addio di Claudio Balboni e Roberta Martinelli, Sbagliando s’inventa di Alice Sagrati, Seize the times 2020 di Marco Scola Di Mambro: sono questi i progetti ammessi al percorso formativo e di sviluppo della nuova edizione del Premio Zavattini 2020/21 presentati dagli stessi candidati nell’incontro in diretta streaming sulla pagina FB del Premio che si è svolto sabato scorso, 3 ottobre, presso la sede dell’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico di Roma.

La giuria, presieduta da Laura Delli Colli e composta da Simone IsolaValentina PediciniPatrizia Penzo e Paola Scarnati, ha inoltre ammesso le autrici di un decimo progetto in qualità di “uditrici”, Martina Citarella e Isabel Florencia Baeza con L’ira può affievolirsi però il fuoco sopravvive.

“Nell’esperienza del Premio Zavattini, la memoria si va a riorganizzare in un sapere diverso – ha affermato Vincenzo Vita, presidente della Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico – dal momento che lavorare sul materiale passato vuole rappresentare una sorta di miccia che accende una nuova forma di creatività, una sorta di interattività non appiattita, un modo di valorizzare nuove forme generazionali.”

“Sono tre anni che l’Istituto partecipa al Premio con grandissima soddisfazione” – ha continuato Cristiano Migliorelli, responsabile relazioni esterne dell’Istituto Luce-Cinecittà. “I nostri archivi, che apparentemente potrebbero sembrare statici agli occhi della gente, sono una fonte attiva e dinamica che stimola l’interesse proprio dei giovani partecipanti accorciando le distanze con il tempo del passato immortalato nelle riprese della storia. È fondamentale che il patrimonio audiovisivo che si trasmette attraverso la memoria degli archivi possa incontrare sempre nuove generazioni, le uniche a poterla reinterpretare e renderla attuale.”

“Insieme ai colleghi abbiamo svolto un lavoro di selezione non facile ma in totale armonia, data la qualità delle proposte arrivate e i contenuti perfettamente in linea con le caratteristiche del bando” – ha dichiarato Laura Delli Colli, presidente della Giuria dell’attuale edizione. “Il Premio Zavattini negli ultimi anni si è imposto nell’ambito di festival nazionali e internazionali soprattutto in virtù della considerazione dell’uso della percezione della memoria d’archivio che propone: non si tratta infatti di far realizzare un documentario vero e proprio, ma stimolare una memoria viva attraverso il lavoro di giovani menti creative”.

“I progetti erano ben 72 – ha ricordato Paola Scarnati, tra i fondatori dell’AAMOD – e arrivare a questa selezione è stata un’impresa ardua e allo stesso tempo dilaniante, per aver l’obbligo di scartare proposte comunque validissime e che hanno dimostrato da parte di tutti i ragazzi e ragazze una comprensione totale dello spirito del Premio.”

“Avere a disposizione una grandissima scelta di materiali di repertorio  – ha esortato Patrizia Penzo, montatrice e componente della Giuria – è la straordinaria possibilità che hanno i partecipanti proprio attraverso questo Premio e che speriamo possano utilizzare nella maniera più fantasiosa.”

“Oggi nella realizzazione di un audiovisivo spesso è importante – ha concluso Simone Isola – l’inserimento del materiale d’archivio, che è sicuramente un arricchimento dell’opera da produrre e che anzi può essere un punto di partenza metodologico per lo sviluppo di nuovi materiali filmici.”

Gli autori e le autrici dei progetti finalisti, sempre sabato 3 ottobre, hanno incontrato nel corso della mattina il direttore del Premio Antonio Medici, che ha introdotto l’iniziativa insieme alla coordinatrice Aurora Palandrani, ed ha approfondito alcuni aspetti dell’opera e delle istanze teoriche di Cesare Zavattini. Nel pomeriggio è iniziato il confronto con i tutor Luca OnoratiLuca Ricciardi e Adele Tulli. Domenica 4 ottobre si è svolto l’incontro con Giacomo Ravesi (Università Roma Tre) dal titolo “Sepolti nella luce Archivio, film-saggio, found footage film”. Si è così avviato  il percorso formativo e di sviluppo previsto dal Premio, che sarà tenuto da importanti professionisti del cinema italiano tra ottobre e dicembre 2020.